CON IL CONTRIBUTO DI
Domenica 6 Ottobre ore 16.45
ODEIA TEATRO
presenta
America!
di e con
ENZO LENZETTI – MARCELLINA RUOCCO
assistente MARCELLO ANCILLOTTI
Lo spettacolo, in forma di lettura drammatizzata, tratta dell’epistolario intercorso tra la Duse e Ermete Zacconi, grande attore suo contemporaneo, dove questi tenta di dissuaderla a intraprendere la tournée negli Stati Uniti e dove purtroppo l’Attrice troverà la morte a seguito di una grave polmonite il 21 aprile 1924 a Pittsburg. Lo spettacolo è integrato da ricordi professionali e personali dei due in lettere scritte nell’ arco della loro vita artistica ed è inframezzato da musiche di compositori loro contemporanei (Pizzetti, Grieg, Gershwin)
Giovedì 10 Ottobre ore 20.45
Venerdì 11 Ottobre ore 20.45
TEATRO DI CESTELLO – CDG
presenta
Addio al nubilato
di
STEFANIA MANCINI
scene ENRICO GUERRINI
regia CONCETTA LOMBARDO
Noemi è una madre vecchio stampo ma anche pragmatica che finalmente sta per vedere realizzato il suo sogno: la figlia Luciana – ancora in casa oltre i limiti , secondo lei – sta per sposarsi, con relativa improvvida organizzazione dell’ addio al nubilato da parte delle fide amiche del cuore. Grosso neo nella vita di Noemi – e non solo- la madre vedova dello sposo figura terrificante che minaccia la pace della famiglia dopo il matrimonio. La festa sarà un’ulteriore occasione di sconvolgimenti familiari ma quello che deve essere destino si compirà. una storia esilarante che potrebbe anche accadere a qualcuno di voi…
Sabato 12 Ottobre ore 20.45
Domenica 13 Ottobre ore 16.45
A.T.P.R – ASSOCIAZIONE TEATRI PER ROMA
presenta
La strana cotta
di
DANILO DE SANTIS e FRANCESCA MILANI
con
DANILO DE SANTIS – FRANCESCA NUNZI
regia DANILO DE SANTIS
Esiste una regola non scritta secondo la quale al primo appuntamento è vietato parlare dei propri ex. Danilo, però, si ritrova costretto a farlo. Stefania, La donna di cui lui si è istantaneamente innamorato, per una curiosa coincidenza, conosce le sue ultime tre fidanzate. È così che il primo appuntamento, che Danilo aveva organizzato nei minimi dettagli, subisce una deviazione inaspettata che porterà i due amanti a giocare con le carte scoperte. I due cercheranno di capire perché è diventato così difficoltoso avere una relazione stabile e felice. Insomma, di chi è la colpa? E se non ci fosse soluzione a questo enigma?
Venerdì 18 Ottobre ore 20.45
SPFF
presenta
Il sogno dell’attore
scritto e diretto da
CYRO ROSSI
musica Ilaria Guarnaccia
In un teatro di Firenze mentre il pubblico si attinge ad entrare si sentono in lontananza delle note di un pianoforte, una musica bellissima suonata da una donna stupenda.
La musica accompagna al posto lo spettatore mentre la donna e’ illuminata da un cono di luce,dopo qualche minuto quando il pubblico si è seduto e si e’ messo comodo entra un altra donna con una voce profonda che canta allineandosi con la musicista. Le due donne emanano una meravigliosa immagine che arriva fin dentro al cuor.
Intanto dalla cabina di regia si vede un uomo con dei libri in mano che si incammina verso il palco,un uomo pensieroso, riflessivo e che lascia andare qualche battuta tra sé.
Sale sul palco e le donne si fermano ed escono di scena mentre lui accende le luci per illuminare meglio il suo laboratorio teatrale. Alfio sta mettendo in piedi uno spettacolo che si chiamerà “Fidanzarsi a Maggio ce vo’ coraggio” e sta aspettando la sua assistente per iniziare i provini e trovare gli attori adatti per interpretare alcuni ruoli ancora liberi.
Un sogno che circonda ogni attore di essere e prendere un provino il sogno che riguarda tutti noi,tornare a sognare ad occhi aperti e ad occhi chiusi e non smettere mai di farlo.
Sabato 19 Ottobre ore 20.45
IL GRUPPO
TEATROLINGUA
Circolo Culturale e Ricreativo Eugenio Curiel di Lussemburgo
18 attori di 11 nazionalità differenti in tournée da Lussemburgo
presentano
Perelà creatura di fumo. Soltanto una favola?
dal
romanzo di Aldo Palazzeschi “Il Codice di Perelà”
con
Daniel Halici, Henryk Mazur, Nadja Blondet, Pino Cipolla, Marina Tataram,
Jacqueline Reizer, Gabriela Kukurugyova, Philippe Poivret,
Ekaterina Gruzova, Nadia Borisova, Dimitri Esteves, Amadeu Tomaz,
James Borg, Carmen Benito, Véronique Schuster, Edith Spigarelli,
Alyce Skiba, Abigail Re
musiche originali: Pier Renzo Ponzo
scenografia: Pini Panbianco
costumi: Luisella Piccoli, Jurita Skuta
grafica: Eliza Fessler
adattamento e regia
LUISELLA SUBERNI PICCOLI
Dieci anni fa Teatrolingua ha portato al Teatro di Cestello la sua trasposizione teatrale del Decameron ed ora è felice di presentare quella del romanzo di un altro emerito toscano, Aldo Palazzeschi, un’opera in cui realtà e immaginazione si intrecciano nel gioco dell’ironia.
Il protagonista della storia, Perelà, dopo 33 anni passati in un camino, prende forma: è un uomo di fumo. Ancorato al suolo da un paio di stivali, parte alla scoperta del mondo. Il suo aspetto e il suo candore suscitano curiosità e fiducia, anche tra le dame di corte che gli confidano i propri segreti. Ma ci vuole poco per farlo cadere in disgrazia. Una metafora della figura di Cristo? Una critica alla società di ogni tempo? Forse, ma soprattutto un bel gioco di fantasia che vuol divertire e far riflettere su argomenti come l’amore, la guerra, la follia. Il tutto sarà accompagnato da musiche, proiezioni e animazioni create per l’occasione.
TEATROLINGUA è un gruppo teatrale amatoriale costituito da una ventina di persone di nazionalità differenti che vogliono approfondire la loro conoscenza della lingua e della cultura italiana attraverso il teatro. Attivo dal 2004, opera prevalentemente in Lussemburgo ma compie regolarmente tournée in Italia o altri paesi e partecipa a festival internazionali.
Venerdì 25 Ottobre ore 20.45
Sabato 26 Ottobre ore 20.45
Domenica 27 Ottobre ore 16.45
23° CORSO DI TEATRO FIORENTINO
TEATRO DI CESTELLO
presenta
Il bacio di una morta
di
ORESTE PELAGATTI
dall’omonimo romanzo di Carolina Invernizio
regia MARCELLO ANCILLOTTI e REMO MASINI
Anche oggi, trovandoci di fronte a situazioni raccapriccianti o macabre, immorali o sanguinarie o semplicemente di cattivo gusto, molti sono soliti dire: “Roba da Carolina Invernizio!” E così dicevano i nostri nonni e bisnonni che conoscevano la scrittrice meglio delle generazioni odierne, essendo oggi passata quasi completamente nel dimenticatoio. I nostri vecchi erano i primi a leggere le storie di questa maestrina che, ignorata dalla critica ufficiale, fu sempre considerata come “La scrittrice degli analfabeti e degli straccioni”. Antonio Gramsci amava definirla “La gallina della letteratura popolare!” Ad ogni modo, Carolina Invernizio, oltre che feconda scrittrice, fu anche una buona giornalista e teneva a Firenze salotti letterari molto alla moda e frequentati anche dai suoi denigratori che, magari, leggevano anch’essi, di nascosto e con avidità, i suoi romanzi. Comunque, a dispetto della scarsa considerazione in cui furono sempre tenuti, i romanzi della Invernizio – pieni di sepolte vive, di morti fatti a pezzi, di diaboliche trame, di tremende vendette, di orfanelle infelici e sedotte e di improbabili agnizioni finali – fecero piangere le generazioni della fine del secolo scorso e salvarono dal fallimento la Casa Editrice Salani di Firenze, sull’orlo del fallimento: piroscafi stracolmi dei romanzi della scrittrice partivano per le Americhe, richiesti a gran voce dai nostri emigrati. La chiave di questo enorme successo popolare è da ricercare nel fatto che le storie della Invernizio, prima che essere parto assurdo della sua fervida, coloratissima e lugubre fantasia, erano cronaca di quella piccola Italia alla quale appartenevano i suoi affezionati lettori: inequivocabilmente, i suoi eroi e le sue eroine, nobili o straccioni che fossero, erano il ritratto della buona borghesia umbertina, molto provinciale e notevolmente sprovveduta. La lettura che viene data del suo romanzo è l’unica oggi proponibile: oltre che essere critica, è ironica e comica, con momenti di assurdi nonsense, come assurda è la vicenda narrata, che avviene in una Firenze nobile e mondana dell’ultimo decennio del secolo scorso. Per questo motivo, per la ricreazione degli ambienti e delle atmosfere, ci siamo voluti tuffare in un decadentismo e in un dannunzianesimo portati all’eccesso, con gestualità ispirate al cinema muto e recitazione esageratamente enfatica.
Domenica 27 Ottobre ore 10.30 ( rinviata )
Domenica 3 Novembre ore 10.30 ( nuova data)
ODEIA TEATRO e TEATRO di CESTELLO CdG
presentano
Edgar e Le Villi
Nell’ambito delle iniziative per la commemorazione del Centenario della morte di Giacomo Puccini (2024) un ciclo di eventi distribuiti nell’arco dell’Anno Pucciniano (fine 2023 e tutto il 2024) riguardanti opere (teatrali, di narrativa e di poesia) che ispirarono il Maestro e i suoi librettisti per la composizione delle loro opere (musiche e libretti) e che saranno riproposte in forma di lettura scenica o drammatizzata a più voci
Venerdì 1 Novembre ore 20.45
Sabato 2 Novembre ore 20.45
Domenica 3 Novembre ore 16.45
TEATRO DI CESTELLO – CDG
presenta
Il processo
dall’omonimo romanzo di Franz Kafka
con
FRANCESCA PALOMBO – RAFFAELE TOTARO
LEONARDO VENTURI
teatro di figura BERNARD VANDAL
riduzione teatrale e regia
ALESSANDRO GRISOLINI
Josef K., in una mattina d’autunno, viene dichiarato in arresto. Da questo momento in poi, K. inizia una contorta ricerca di chiarezza che nessuno sa dargli, perché nessuno sa per cosa sia stato arrestato. Cerca aiuto e trova indifferenza, perdite di tempo e mancanza di risposte che alimentano solo il dubbio.
Gli attori si trovano rinchiusi in un microcosmo destabilizzante, scomodo, angosciante, claustrofobico, dove una persona assolutamente normale, perfettamente omologata all’interno della società, si ritrova di punto in bianco a vivere un dramma in cui l’unica certezza è l’illogicità dell’esistenza e dei fattori che ne fanno da sfondo e cornice.
Il centenario della morte di Franz Kafka diventa una occasione importante di riflessione sul senso della giustizia e della libertà.
Venerdì 8 Novembre ore 20.45
Sabato 9 Novembre ore 20.45
Domenica 10 Novembre ore 16.45
TEATRO DI CESTELLO – CDG
presenta
Filumena Marturano
di
EDUARDO DE FILIPPO
regia BRUNO MARESCA
L’idea di Filumena Marturano, per bocca dello stesso autore, nacque dalla lettura di una notizia di cronaca napoletana. Una donna, che conviveva con un uomo senza esserne la moglie, era riuscita a farsi sposare soltanto fingendosi moribonda. Questo era il fatterello piccante, ma minuscolo, dal quale Eduardo trasse la vicenda ben più vasta e commovente di Filumena, che egli definiva “la più cara delle sue creature”.
Filumena vuole a tutti i costi quella famiglia che non ha conosciuto nell’infanzia (“ci coricavamo senza dirci buonanotte e ci svegliavamo senza dirci buongiorno”) e che non ha ritrovato neppure nella sua vita da adolescente (spinta alla prostituzione “perché non c’era da mangiare”) e da adulta (divenuta amante del ricco pasticciere Domenico Soriano).
Ha avuto tre figli perché ha rifiutato “di togliersi il pensiero”, come le consigliavano le amiche, e perciò vuole essere riconosciuta come moglie e come madre.
Filumena, al pari di altri personaggi, è analfabeta e dovrebbe, perciò, esprimersi in stretto napoletano ma la presentazione al pubblico fiorentino mi ha imposto di operare una sia pur moderata pulizia del testo perché lo spettatore non si sforzi troppo a comprenderne il profondo significato. Bruno Maresca
Venerdì 15 Novembre ore 20.45
Domenica 17 Novembre ore 16.45
Giovedi 21 Novembre ore 20.45
Venerdì 22 Novembre ore 20.45
Sabato 23 Novembre ore 20.45
Domenica 24 Novembre ore 18.30
Venerdì 15 Novembre ore 20.45
ROSSANA GAY e PAOLA TINTINELLI
presentano
“La ballata delle Falene”
Liberamente tratto dalle opere di Virginia Woolf e altre donne
“Per un’artista è fatale pensare al proprio sesso…qualunque cosa creata sotto la spinta di quella parzialità è condannata a morire. Ci deve essere qualche collaborazione nella mente, fra la donna e l’uomo, prima che possa compiersi l’atto della creazione. Ci deve essere un matrimonio dei contrari. La mente intera deve mostrarsi nuda e aperta…una mente androgina” Virginia Woolf
La scena è una stanza popolata da una schiera di piccole creature (scrittrici, potesse, letterate di varie epoche), un tavolo e due sedie. Due attrici entrano rumorosamente, tentano di trovare un’identità che le emancipi da una condizione di inadeguatezza come donne, come artiste. Una più bizzarra cerca di avere un contatto con le piccole creature attratta dal loro potere medianico ed essere loro anche per poco, l’altra più materiale insegue la semplicità del pensiero spronando l’altra a riprendere il filo dei suoi deliri letterari e a concentrarsi su il famoso saggio Una stanza tutta per sé.
In un’atmosfera onirica compaiono poi altre anime: l’uomo fantoccio che vive in un tempo dettato dalla disperazione della perdita della moglie e decide di assistere alla lenta agonia di una mosca gettandole addosso gocce del suo Whisky … Judith Shakespeare, sorella sfortunata di William, alla quale è stato soffocato il talento artistico… una donna uccisa dal marito, che verbalizza le sue angosce profonde … due Rockstar che cantano senza voce, il loro desiderio di trovare la strada per potersi esprimere.
Domenica 17 Novembre ore 16.45
CIRCO PACCO
presenta
“Paccottiglia Deluxe”
di e con
Alessandro Galletti e Francesco Garuti
consulenza registica Daniele Lele Villari
disegno luci Luca Carbone
scenografia e costumi Circo Pacco
comunicazione visiva Daniele Lele Villari
produzione Circo Pacco
in collaborazione con
Atelier Teatro Fisico, Spazio Non C’è, Officine Creative Torino
Cialtroneria di qualità superiore!
E’ una dissacrante e irriverente Visual Comedy, un punto di svista sul Circo. Dicono sia un Pacco! Ma non sarà una semplice Paccottiglia. Uno spettacolo privo di serietà in cui il mondo del Circo rivive in chiave parodistica grazie a Frank Duro & Gustavo Leumann, due autentici cialtroni che ad ogni giro di pista, nel tentativo di allestire il loro spettacolo, cercano con ogni mezzo di guadagnarsi il centro della scena e il plauso del pubblico.
Nelle loro mani e sulle loro spalle tutto un circo privo di tendone, dove si sfidano a colpi di numeri al limite del ridicolo a costo di prevaricarsi l’uno con l’altro, tra piogge di pop-corn, eccentriche acrobazie, improbabili animali, sacchetti e parrucche indomabili. Teatro fisico e comicità non verbale allo stato puro in uno spettacolo muto che farà parlare di sé!
Giovedi 21 Novembre ore 20.45
SAVERIO LA RUINA
in
“Via del Popolo”
Vincitore del Premio Ubu 2023 come miglior nuovo testo
Disegno luci Dario De Luca
Collaborazione alla regia Cecilia Foti
Audio e Luci Mario Giordano
Allestimento Giovanni Spina
Dipinto Riccardo De Leo
Amministrazione Tiziana Covello
Produzione Scena Verticale
Organizzazione generale Settimio Pisano
Distribuzione Egilda Orrico
Foto Angelo Maggio
Via del Popolo, un tratto di strada di una cittadina del Sud che un tempo brulicava di attività: due bar, tre negozi di generi alimentari, un fabbro, un falegname, un ristorante, un cinema… Due uomini percorrono via del Popolo, un uomo del presente e un uomo del passato. Il primo impiega 2 minuti per percorrere 200 metri, il secondo 30 minuti. È la piccola città italiana a essere cambiata, è la società globalizzata. Ai negozi sono subentrati i centri commerciali e la fine della vendita al dettaglio ha portato via posti di lavoro, distruggendo un modello sociale ancora basato sulle relazioni personali.
A cu appartènisi, chiedevano i vecchi paesani, a chi appartieni?
E dalla tua risposta ricavavano le informazioni essenziali sulla tua identità. Via del Popolo è il racconto di un’appartenenza a un luogo, a una famiglia, a una comunità. Ma quei duecento metri rappresentano anche un percorso di formazione in cui sono gettate le basi della vita futura, dal quale emergono un’umanità struggente, il rapporto coi padri, l’iniziazione alla vita, alla politica, all’amore. E non solo, Via del Popolo è anche una riflessione sul tempo, il tempo che corre ma che non dobbiamo rincorrere, piuttosto trascorrere.
Venerdì 22 Novembre ore 20.45
MAMMUT TEATRO
presenta
“Smart Work”
di
Gianluca Vetromilo e Armando Canzonieri
Spettacolo selezionato da Milano Off Fringe Festival
con
FRANCESCO RIZZO
regia Gianluca Vetromilo
assistenza alla regia Ada Roncone
musiche Francesco Ferlaino / JVas
organizzazione Chiara Sacco
curatore del progetto Achille Iera
ufficio stampa Linee Relations
in collaborazione con Primavera dei Teatri
foto di scena Angelo Maggio
Il protagonista di questa storia è un giovane – così la società vuole definirlo – che si divincola tra le avversità della vita non trovando il tempo per viverla: la mattina operatore al call center e la sera rider che consegna le pizze. In un mondo in cui 1 ragazzo su 3 percepisce il suo lavoro come inutile, gli affitti sono insostenibili, l’autonomia è un miraggio e, nonostante le previsioni, il tempo dedicato al lavoro occupa più di 1/3 dell’intera giornata, la sopravvivenza sembra essere l’unico obiettivo. Una vita di corsa in bicicletta dove la parola “imprevisto” risuona come la peggiore delle tragedie. Un loop dal quale non si può uscire. Vivere per lavorare. Bisogna sacrificare tutto. Sogni, affetti, tempo libero. Una giornata impegnata a schivare ogni piccolo imprevisto, a calcolare entrate, uscite, tempi. Ma può la vita esaurirsi in un incastro di routine? Smart work racconta una giornata come tante, troppe, alle prese con quel mostro sacro chiamato “lavoro”, con la falsa speranza di poter, anche solo per 15 minuti, trasformare il “sopravvivere” in “vivere”.
Sabato 23 Novembre ore 20.45
CENTRO TEATRALE MAMIMÒ
presenta
“House we left”
Finalista della Rete Inventaria 2024
con
CECILIA DI DONATO
drammaturgia e regia Alessandro Sesti
e con i musicisti Andrea Tocci, Debora Contini, Filippo Ciccioli
musiche originali Greasy Kingdom
produzione Centro Teatrale MaMiMò
Cosa significa avere una casa?
Il nostro luogo protetto, il nostro confine dal mondo.
L’ unico posto in cui possiamo prendere la distanza da tutto e occuparci di noi.
“House we left” racconta la storia di alcune donne, di transgender che hanno lasciato le loro case a causa di errori commessi durante le loro vite.
Il carcere è ora il luogo dove vivono.
Vivono, ma non sono.
Per il mondo non esistono più, sono in un luogo che cancella l’ esistenza dalla società.
Domenica 24 Novembre ore 18.30
GOGMAGOG
presenta
“Gli uomini storti”
di
Carlo Salvador e Andrea Fazzini
Prima nazionale
con
CARLO SALVADOR
regia Andrea Fazzini
oggetti di scena Laura Castellucci
coproduzione GOGMAGOG/PILAR TERNERA
in collaborazione con COMPAGNIA TEATRO REBIS
con il sostegno di Regione Toscana/Sistema Regionale dello Spettacolo
e con il sostegno di Giallo Mare Minimal Teatro.
Kafka in frammenti di opera, vita e visioni. Da un racconto di I. B. Singer l’abbrivio: al Circolo degli artisti di Varsavia un attore ricorda un altro attore suo mentore e, a suo dire, grande amico di Kafka. Per osmosi si addensano figure dai racconti, romanzi, lettere e diari, a celebrarne l’amore per l’avanspettacolo e il circo, per l’innocenza nel torbido, il comico straniante, l’enigma in forma di leggenda. Monologo squadernato di una protocollare grafia del silenzio.
Giovedì 28 Novembre ore 20.45
CROW J & NEPTUNE MAK
presenta
Madre che resta
di
PATRIZIA BAGLIONE
con
Violoncello elettrico: Mº MARCO ALONZI
Voce recitante e canto: ALESSIA LOMBARDI
Danza e performance: FRANCESCA MARIORENZI
Musiche originali: Mº Marco Alonzi
Coreografie: Francesca Mariorenzi
Adattamento e regia
ALESSIA LOMBARDI
Definiti «i Led Zeppelin della poesia performativa», Alessia Lombardi e Marco Alonzi (aka Crow J & Neptune Mak) osano, in MADRE CHE RESTA (ultimo riadattamento teatrale dell’omonima silloge di Patrizia Baglione), nominare la perdita, rompere il tabù, portando in scena i versi per un bambino mai nato.
Il lutto conseguente all’aborto, in maniera in parte analoga al lutto per suicidio, viene spesso vissuto in sordina, senza cercare o ricevere appoggio esterno, per paura di ritrovarsi oggetto di un giudizio che può consistere nella condanna della scelta o nella sottovalutazione del dolore conseguente. La discussione ancora fervente intorno alla legge 194 ha portato a vedere l’aborto perlopiù come una questione politica o religiosa, trascurando gli aspetti psicologici. Comprendere che un aborto volontario implichi un lutto non significa mettere in discussione il diritto delle donne a ricorrervi: significa non lasciarle sole ad affrontarne le conseguenze.
Il progetto di poesia performativa Crow J & Neptune Mak innesta la sua originale proposta di spettacolo dal vivo nella dimensione di un concerto poetico a due voci – quella “esterna” del racconto, quella “interna”, segreta dello strumento – attraverso una peculiare tipologia narrativa in limine – tra letteratura nera, confessional poetry di matrice statunitense e cruda visionarietà contemporanea: un dualismo profondo, paradossale, che trova nel genere della suite elettrica una soluzione concertistica efficace alla creazione di un filo conduttore intrinseco alla molteplicità linguistica e metalinguistica dei testi interpretati, e si accosta all’esigenza antica della produzione orale, dell’arte e della tecnica aedica, intesa come esperienza –—percettiva e immaginifica, al di là e al di sopra della parola scritta. Per mezzo cioè del suono – il linguaggio in grado di restituire la qualità dell’espressione prodotta dall’uomo – la parola comune si amplifica per diventare arcano, da decodificare (e codificare poi, nuovamente) nell’ascolto in silenzio. Silenzio contrapposto alla danza, alla performance espressiva di corpo e oggetti, in dialogo fitto e rutilante con ognuna delle componenti spettacolari.
Sabato 30 Novembre ore 20.45
Domenica 1 Dicembre ore 16.45
Cabaret fiorentino
di
LUCIA PUGLIESE e LISETTA LUCHINI
con
LISETTA LUCHINI – GIOVANNI LEPRI
ELENA BAISTROCCHI – IACOPO BIAGIONI
con la partecipazione straordinaria di
REMO MASINI e VALERIA VITTI
Mandolino: MARTA MARINI
Fisarmonica: ALESSANDRO MORETTI
regia MARCELLO ANCILLOTTI
Cabaret dedicato a Firenze, ai suoi personaggi e ai suoi caratteri.
Caratteri di cui era ricco il mitico spettacolo radiofonico “Il grillo canterino”, che sbancò in Toscana dalla metà degli anni ’50 fino alla fine degli anni ’60. Personaggi attinti alla cospicua produzione di commedie in vernacolo fino al repertorio di canzoni e macchiette tradizionali. Una serata all’insegna del divertimento, nell’antico cuore di una Firenze viva e pettegola, in un susseguirsi di battute e canzoni nel più scanzonato spirito fiorentino.
V
Domenica 1 Dicembre ore 10.30
ODEIA TEATRO e TEATRO di CESTELLO CdG
presentano
Tosca
Nell’ambito delle iniziative per la commemorazione del Centenario della morte di Giacomo Puccini (2024) un ciclo di eventi distribuiti nell’arco dell’Anno Pucciniano (fine 2023 e tutto il 2024) riguardanti opere (teatrali, di narrativa e di poesia) che ispirarono il Maestro e i suoi librettisti per la composizione delle loro opere (musiche e libretti) e che saranno riproposte in forma di lettura scenica o drammatizzata a più voci
Venerdì 6 Dicembre ore 20.45
Sabato 7 Dicembre ore 20.45
Domenica 8 Dicembre ore 16.45
I PINGUINI THEATER
presentano
Il rompiballe
di
FRANCIS VEBER
con
IACOPO BIAGIONI – PIETRO VENÈ – BETTINA BRACCIALI
LUCA PALMIERI – FILIPPO CATELANI – MATTEO MAZZA
aiuto regia: IACOPO BIAGIONI – PIETRO VENÈ
musiche: MANUELE MARCHI
regia: RAFFAELE TOTARO
Ralf ,un assassino professionista incaricato di eliminare un testimone, decide di alloggiare in un albergo nei pressi del palazzo di giustizia di Montpellier, dove il suo obiettivo farà la sua comparsa. Nel frattempo, il suo vicino di stanza, François Pignon, un rappresentante di camicie in una crisi depressiva a causa del recente abbandono coniugale, tenta il suicidio causando un disastro nel bagno. Ralf lo salva e convince il personale dell’hotel a non chiamare la polizia, promettendo di occuparsi lui stesso di Pignon. Inaspettatamente, Ralf si trova coinvolto nei problemi dell’altro, moglie e amante compresi. Riusciranno Ralf e il suo aiutante a portare a termine la missione ?
Lo spettatore è trascinato in una girandola mozza fiato di situazioni paradossali!
Altamente consigliato a chi ha una gran voglia , ma tanta, di ridere !
Giovedì 12 Dicembre ore 20.45
Scuola di fallimento
“imparare dai propri errori“
con
ANDREA MUZZI e FRANCESCA CORRADO
Prima Lezione
Scuola di Fallimento è un mix perfetto tra «formazione» ed intrattenimento. La scena riprodurrà una singolare aula scolastica dove si alterneranno due «docenti»; Francesca Corrado, presidente della Scuola di Fallimento, da anni fa consulenza e formazione in ambito scolastico e aziendale. Il suo studio sul fallimento ha un approccio psicologico, scientifico ed economico. Andrea Muzzi, autore, attore e regista, da 15 stagioni porta in scena All’Alba perderò, uno spettacolo divenuto poi un film. Andrea Muzzi narra le gesta dei fuoriclasse della sconfitta, uomini che hanno perso ma lo hanno fatto in un modo unico. Ad esempio, Taki Inoue, l‘unico pilota di Formula 1 ad aver tamponato la safety car durante un gran premio. Ogni replica dello spettacolo vedrà la presenza anche di «un supplente», un campione dello sport, un personaggio dello spettacolo, che condividerà con il pubblico i propri fallimenti che si sono rivelati necessari per raggiungere il successo. Lo spettacolo avrà il ritmo di una lezione scolastica, con tanto di ricreazione. Agli spettatori verrà distribuita una «merendina» nata proprio da un errore culinario. Al termine della lezione, ogni allievo spettatore , potrà persino ritirare il diploma che attesta l’idoneità a valorizzare gli errori. Non dimentichiamo mai che dietro ogni evoluzione, c’è sempre un fallimento.
Sabato 14 Dicembre ore 20.45
Domenica 15 Dicembre ore 16.45
DONATELLA ALAMPRESE ENSEMBLE
presenta
Cantando in bicicletta
con
DONATELLA ALAMPRESE – testi e voce
MARCO GIACOMINI – chitarra
ROBERTO BIONDI – tastiere
AMEDEO RONGA – basso
ANDREA GOLINI – batteria
Progetto a cura di Donatella Alamprese realizzato in occasione della partenza del Tour de France da Firenze
La bicicletta raccontata in un viaggio musicale originale, appassionante e divertente che vede protagonista la famosa due ruote come metafora della vita con la sua ciclicità : salite e discese, partenze e arrivi, incontri e congedi .La bici come la musica abbatte muri e barriere; le salite, i tunnel, le discese diventano una partitura musicale con le sue note e le sue pause , sempre con la consapevolezza di viaggiare verso una evoluzione.
Albert Einstein diceva che la vita è come la bici : per restare in equilibrio devi pedalare.
Lo spettacolo “ Cantando in bicicletta” è un viaggio pedalando attraverso le canzoni italiane più belle e famose dedicate a questo bellissimo sport con un omaggio speciale alla prima donna ciclista, una pioniera delle due ruote e non solo. Alfonsina Morini, poi coniugata Strada che, grazie al suo coraggio e alla sua voglia di pedalare e macinare chilometri in bicicletta per il Bel Paese, ha sfidato ogni pregiudizio ed è stata la prima e unica donna a partecipare al Giro d’Italia insieme agli uomini.
Quella del 2024 è stata la 107esima edizione della gara di ciclismo su strada e corrisponde al centenario dell’impresa di Alfonsina, un esempio di forza e determinazione femminile, una delle apripista alla parità di genere nello sport.
Sabato 21 Dicembre ore 20.45
Domenica 22 Dicembre ore 16.45
Martedì 24 Dicembre ore 15.30
Giovedì 26 Dicembre ore 16.45
TEATRO DI CESTELLO – CDG
presenta
Canto di Natale
di
CHARLES DICKENS
scene e costumi Cecilia Micolano e Marcello Ancillotti
regia MARCELLO ANCILLOTTI
Immancabile ritorno nel periodo delle feste, l’intramontabile “Canto di Natale” di Charles Dickens, in una messa in scena fiabesca che è già un consolidato successo. La storia dell’avaro Ebenezer Scrooge, usuraio nella Londra di metà ottocento, e della sua conversione da spietato finanziere a benefattore ricolmo di spirito natalizio, rivive nella lettura colorata e ricca di scenografie e costumi proposta da Marcello Ancillotti.
Un allestimento che ricostruisce le atmosfere del romanzo su di un palco mutevole, che svuotato dei tradizionali allestimenti richiama il gioco del teatro viaggiante. Tra fondali dipinti e carri in movimento, compaiono tutti i personaggi della storia, il banco di cambio e usura di Scrooge, con il fedele Bob Cratchitt, il salotto e la camera da letto del vecchio, dove gli faranno visita i quattro fantasmi, la strada con le botteghe, la casa del nipote di Ebenezer, il cimitero …
Martedì 31 Dicembre ore 22.00
Mercoledì 1 Gennaio ore 16.45
Giovedì 2 Gennaio ore 20.45
Venerdì 3 Gennaio ore 20.45
Sabato 4 Gennaio ore 20.45
Domenica 5 Gennaio ore 16.45
TEATRO DI CESTELLO – CDG
presenta
Partita a quattro
di
NICOLA MANZARI
con
MARCO PREDIERI – AGNESE DI CAMILLO
YUKI ANDREA PARIGI – ELENA PRUCHER
SABRINA CINI
scene e costumi Marcello Ancillotti
regia MARCO PREDIERI
Protagonisti di questa intrigante storia sono due uomini, Marco e suo figlio Riccardo, e due donne, Matilde e sua figlia Mariù. Marco ha deciso di sposare Mariù, ma Riccardo non vede di buon occhio le nozze. Il giovane è in realtà convinto che la sposa sia Matilde e cerca di fare con lei una pubblicità negativa del padre. Quando scopre che la futura sposina è invece la figliola Mariù, il suo accanimento aumenta ancora di più e attua ogni stratagemma per evitare la cerimonia. A questo punto il ragazzo ha un’idea che segna la svolta della vicenda: corteggiare Matilde e chiederla in sposa, in modo da creare scompiglio e riuscire a far desistere suo padre dall’intento. Matilde però accetta ben volentieri di essere corteggiata e diventare sua moglie: la confusione è totale e dopo una serie di riflessioni Marco e Riccardo decidono di non farsi più trovare dalle donne. Inevitabilmente però i nodi vengono al pettine e…
Lunedì 6 Gennaio ore 10.30 e 16.45
TEATRO DI CESTELLO – CDG
presenta
La novella della Befana
e
dell’Orco Puzzone
novella popolare toscana
adattamento e regia ELENA BAISTROCCHI
C’erano una volta il babbo e la mamma di Buchettino che, non riuscendo a trovare il figliolo, pregarono il Re e la Regina di aiutarli. I genitori temevano che Buchettino fosse finito nel pentolone dell’Orco Puzzone. Sentita questa storia, la regina convocò subito la Befana e la sua sorellina. Le Befane, a capo del corteo regale, si diressero alla casa dell’Orco puzzone e della moglie altrettanto puzzona, seguendo le tracce odorose nel bosco. E giunti alla loro tana le befane assieme ai reali, al babbo e alla mamma dettero una bella lavata di capo agli orchi (che ne avevano proprio bisogno) e riportarono la felicità nella famiglia di Buchettino. Vuoi sapere come fecero? Allora vieni con noi nel bosco del Teatro di Cestello e lo scoprirai!
Giovedì 9 Gennaio ore 20.45
Venerdì 10 Gennaio ore 20.45
LABORATORIO ARCA
presenta
Funeral Party
di
DEAR CRAIG
regia SAMUEL OSMAN
Quando l’anziano padre muore, Giulio Bianciardi è costretto a fare i conti con la sua vita e a confrontarsi con una madre che forse non lo ha mai capito, un fratello che ha avuto più successo e fortuna di lui, con cugini e zii complicati e con uno strano tipo che dice di conoscere un segreto indicibile sul defunto genitore.
Una commedia degli equivoci divertente che fa riflettere e sorridere con Iacopo Biagioni, Andrea Corti, Fulvio Ferrati, Claudia Fossi, Simone Petri, Antonio Timpano, Raffaele Totaro, Diana Volpe, diretta da Samuel Osman, in cui niente è alla fine come sembra.
Sabato 11 Gennaio ore 20.45
Domenica 12 Gennaio ore 16.45
PROGETTO GOLDSTEIN
presenta
Maturina fantesca,
erede di Leonardo da Vinci
di e con
PATRIZIA LA FONTE
Luci e intrusioni MARCO GOLINUCCI
aiuto regia SIMONA OPPEDISANO
Lo spettacolo, nato a novembre 2012, dopo innumerevoli repliche in Italia e all’estero (Algeri, con sopra-titoli in francese e Jakarta, con sopra-titoli in inglese) torna di nuovo in scena nel 2024-25 per il dodicesimo anno.
Amboise, novembre 1519.
In un disimpegno accanto alla cucina nel maniero di Clos Lucé gli scritti e alcuni ritratti su tavola attendono di essere consegnati agli eredi di Leonardo da Vinci, morto il 2 maggio, mentre era ospite del re Francesco I.
Maturina, l’ultima governante di Leonardo, realmente esistita e che “in remuneratione de’ suoi boni servitii n’ebbe per testamento due ducati e due vestiti”, si è fatta una sua idea delle cose e delle persone, e non mancherà di dirne ai visitatori. E si rivolge al pubblico: sono loro gli inviati a prendere gli scritti e i quadri per Francesco Melzi e Giacomo Caprotti? Sono essi banchieri, o pellegrini? Vorranno prenderla a servizio o comprare il ritratto di “Monna Vanna”, la “Gioconda Nuda”?
Venerdì 17 Gennaio ore 20.45
Sabato 18 Gennaio ore 20.45
Domenica 19 Gennaio ore 16.45
TEATRO DI CESTELLO – CDG
presenta
Al calar del sipario
di
NOEL COWARD
scene e costumi Marcello Ancillotti
adattamento e regia MARCELLO ANCILLOTTI
Due vecchie attrici che non si rivolgono la parola da tantissimi anni si ritrovano a vivere assieme, in compagnia di altre attrici, in una casa di riposo per artiste nelle campagne inglesi. Una convivenza forzata che segna, con i vari caratteri delle ospiti della casa, sia dolci che severi, financo bizzarri, il passare del tempo. Un tramonto contrassegnato da piccoli avvenimenti, incidenti e ore serene, filtrati dalla scrittura sentimentale di Coward, che ci fa riflettere, spesso sorridendo, sulla caducità della vita
Sabato 25 Gennaio ore 20.45
Domenica 26 Gennaio ore 16.45
FUTURA TEATRO
presenta
The party
di
SALLY POTTER
con
OLIVIA FONTANI – LORENZO LOMBARDI FRANCESCA PALOMBO – MICHELE CIMMINO MARTA FOSCHI – VANNI MONSACCHI – MARIANNA MINIO
regia: ALESSIO COLUCCIA
Un appartamento, sette persone e mille segreti con altrettante bugie: il tutto nell’arco di una serata. È quanto accade a casa di Janet e Bill, pronti a ricevere gli amici più stretti per un party celebrativo…: la donna è stata nominata ministro-ombra della salute per i laburisti. Mentre la moglie sembra pregustare la vittoria maneggiando tra i fornelli, il marito appare preoccupato e distratto. È sufficiente una sua confessione a scatenare fra gli ospiti un dirompente effetto domino.
Venerdì 31 Gennaio ore 20.45
Sabato 1 Febbraio ore 20.45
TEATRO DI CESTELLO – CDG
presenta
1865 Firenze Capitale
di
MARCELLO ANCILLOTTI
scene e costumi Marcello Ancillotti
regia MARCELLO ANCILLOTTI
!60 anni fa Firenze diventava Capitale d’Italia. Una Italia difficile, frammentata, un mosaico di culture, usi, costumi chiusi nei confini dei vecchi stati preunitari. I fiorentini si trovarono invasi da una popolazione del nord francesizzante, si adattarono? Ne trassero benefici? Molti storsero il naso e molti dettero libero sfogo al loro malumore scontrandosi spesso con i piemontesi…ma la città usci dal guscio del suo mondo medioevale e rinascimentale e tornò a illuminare la cultura della nuova nazione…
Domenica 2 Febbraio ore 16.45
StArt Lab
presenta
MASSIMILIANO VADO e DANILA STALTERI
in
Guida pratica per coppie alla deriva
di
MICHELE RIML
traduzione Monica Capuani
scene Cri.escions
regia NICOLA PISTOIA
È la storia di Alice ed Enrico, coppia matura con figli che vive una crisi all’interno della propria relazione il cui campanello d’allarme principale è la totale assenza di sesso nel loro rapporto. Decidono dunque di passare una notte in un hotel, aiutandosi (sperano!) con un manuale per coppie in crisi che promette di risolvere i problemi di intimità e che invece si rivela solo un goffo espediente che rivelerà problematiche ben più profonde. Decidendo di comune accordo di abbandonare le direttive del manuale e di rischiare andando letteralmente “alla deriva” parlandosi finalmente con sincerità, Alice ed Enrico si riscopriranno più innamorati che mai e – perché no? – anche pronti a scrivere un nuovo capitolo della propria vita di sentimentale e – perché no? – anche sessuale.
“Sono le piccole cose che diamo per scontate che ci allontanano ogni giorno”.
Giovedì 6 Febbraio ore 20.45
CANTIERE OBRAZ e CATALYST THEATRE COMPANY
presentano
L’ho inventato io. Antonio Meucci
drammaturgia
RICCARDO ROMBI
con
PAOLO CIOTTI e ALESSANDRA COMANDUCCI
supervisione artistica Michela Cioni
oggetti e costumi Thomas Harris
assistente alla produzione Antonella Longhitano
organizzazione Michela Cioni e Emilia Paternostro
ufficio stampa Camilla Pieri
Antonio Meucci, nato nel 1808 nel quartiere di San Frediano, è uno dei molti fiorentini che, esportando il loro ingegno, hanno contribuito a rendere grande l’immagine di Firenze nel mondo.
Antonio Meucci era molte cose: sperimentatore ingegnoso e visionario, amante delle donne arrestato due volte per amore, studente all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, macchinista teatrale alla Pergola, carbonaro, scenografo al Teatro Nazionale di Cuba, imprenditore a New York, amico e socio di Garibaldi, nemico giurato di Alexander Graham Bell, ma soprattutto è l’inventore del telefono.
L’11 giugno 2002, a 113 anni dalla morte, Antonio Meucci è stato, finalmente, riconosciuto ufficialmente primo vero inventore del telefono dal Congresso degli Stati Uniti, che ha annullato il brevetto a nome di Alexander Graham Bell. A 20 anni da quella data, per celebrare questo riconoscimento, Riccardo Rombi scrive per gli attori di Cantiere Obraz un testo sulla vita di Meucci, vero genio fiorentino
Venerdì 7 Febbraio ore 20.45
ATTORI ERRANTI
presentano
Rimetta a posto la candela
adattamento da Frankenstein Junior a cura di
DONATELLA BELLUCCI e MASSIMO GAMANNOSSI
con
MASSIMO GAMANNOSSI – MARCO CIAGLI
ELENA PORCIANI – ARIELA VERGANI
UMBERTO TEMPESTINI – DONATELLA BELLUCCI
ROBERTO PAGGETTI – GIOVANNI NOFERI
LAURA TEMPESTI – MARINELLA MORBIDELLI
RAFFAELE MASIERO SALVATORI
regia GIOVANNI NOFERI
Frederick Frankenstein è un valente neurochirurgo che vive a New York, dove, tra l’altro, insegna all’Università. E’ fidanzato con Elizabeth, una ricca ereditiera sui generis che lo blandisce e lo tiene a distanza allo stesso tempo. Durante una lezione, che ha come argomento il sistema nervoso centrale, uno studente chiede insistentemente al Dr Frankenstein notizie sul lavoro di suo nonno, il Barone Von Frankenstein che, si dice, si dedicasse al trapianto del cervello e alla resurrezione dei cadaveri. Frederick rinnega più volte il lavoro del nonno, disprezzandolo pubblicamente, ma alla fine della lezione viene avvicinato da Herr Rosenthal, proveniente dalla Transilvania, che gli consegna il testamento del nonno e gli comunica che dovrà seguirlo per prendere possesso del castello di famiglia. Salutata Elizabeth alla stazione, Frederick intraprende il lungo viaggio verso la Transilvania. All’arrivo trova ad accoglierlo un buffo personaggio, di nome Igor, mandato da Herr Rosenthal per fungere da suo assistente. Igor lo accompagna al carretto che li porterà al castello, sul quale si trova anche la procace bionda Inga, una ragazza semplice, che dovrà, anche lei, assistere il dottore. Una volta arrivati al castello trovano ad accoglierli Frau Blucher, l’austera governante, alla pronuncia del cui nome anche i cavalli nitriscono spaventati. Frau Blucher fa accomodare Frederick nella stanza che una volta era del nonno. Qui il dottore si addormenta di un sonno agitato e viene risvegliato da Inga, preoccupata per la sua salute. I due sentono un misterioso suono di violino che sembra provenga da dietro la libreria e, dopo alcune peripezie riescono a trovare l’apertura del passaggio segreto che li porta nelle segrete del castello, dove trovano anche Igor. Insieme scoprono lo studio segreto del nonno e il laboratorio dove questi compiva i suoi esperimenti. Trovano anche il diario in cui il Barone spiega minuziosamente come faceva per rianimare i cadaveri. Preso da un’improvvisa frenesia, anche Frederick vuole tentare l’impresa e, insieme a Igor, si reca nel vicino cimitero a rubare un cadavere. Poi incarica Igor di andare a prelevare il cervello di un celebre scienziato per l’operazione ma Igor rompe la teca in cui si trova il cervello e lo sostituisce con il primo che trova. Frederick, aiutato da Inga e Igor, procede all’operazione che sembra riuscita ma il corpo non dà segni di vita. Nel frattempo, nel paese si tiene una riunione nella quale il popolo si preoccupa per l’arrivo del dr Frankenstein, temendo che ricomincino gli esperimenti sui cadaveri che tanto avevano preoccupato gli abitanti in passato. Viene deciso di inviare l’ispettore Kemp a parlare con Frederick per assicurarsi che non si ripetano i problemi avuti col Barone. Frederick, Inga e Igor stanno facendo colazione quando sentono dei rumori inequivocabili: il mostro si è svegliato! In quel momento arriva l’ispettore Kemp al castello e Frederick riesce a non fargli scoprire il risveglio e a rassicurarlo che lui non ripeterà gli esperimenti di suo nonno. Liquidato Kemp, i tre corrono nel laboratorio, dove trovano il mostro appena svegliato. Frederick tenta di guidarlo ma il mostro lo assale, al che il dottore chiede a Igor se gli ha portato il cervello giusto, scoprendo che si tratta, invece, di un cervello “AB qualcosa” cioè anormale. Da qui in poi i tre cercheranno di contenere il mostro che riesce a scappare e viene riportato al castello grazie alla melodia di violino che lo affascina. Frederick riesce infine ad addomesticarlo e inizia col Mostro una tournée per far conoscere il suo lavoro agli altri scienziati. Durante una di queste serate, in cui il mostro esegue ordini semplici e balla, si verifica un incidente e il Mostro scappa. Tornato al castello, disperato, Frederick cerca conforto in Inga, alla quale non sembra vero di concedersi al dottore da cui è profondamente affascinata. Nello stesso momento, però Frau Blucher annuncia l’arrivo di un telegramma che anticipa la visita della fidanzata del dottore, Elizabeth. Frederick trascorre la serata con lei, che però, come di consueto, non gli si vuole concedere prima del matrimonio. Rimasta sola nella stanza, la procace Elizabeth viene rapita dal Mostro, tornato, nel frattempo, al suo paese. Mentre tutti gli abitanti li cercano, i due hanno ripetuti rapporti, e si capisce che Elizabeth non è certo la sprovveduta che ha sempre fatto credere di essere. Frederick riesce a riacciuffare il mostro ancora grazie alla melodia suonata col violino e decide di fare uno scambio parziale tra i cervelli in modo da dare la possibilità al Mostro di vivere una vita normale ma, quando Igor e Inga sono alla fine dello scambio, i paesani irrompono al castello e tentano di rapire il dottore. Vengono fermati dal Mostro, che, con discorso commovente e forbito, riesce a convincerli che è proprio grazie al genio di Frederick che lui è una persona normale e non vi sono più pericoli. Tutto è bene quel che finisce bene ed è così anche per le nuove coppie: Elizabeth e il Mostro si trasferiscono a New York e Frederick e Inga, freschi sposi, restano a vivere al castello con Igor e Frau Blucher.
Sabato 8 Febbraio ore 20.45
Domenica 9 Febbraio ore 16.45
MARCO PREDIERI e GIORGIO ANDOLFATTO
in
Porcellini d’India
testo e regia MARCO PREDIERI
Porcellini d’india, la nuova commedia di Marco Predieri, è un piccolo giallo psicologico, giocato tra due personaggi, un professore di antropologia, piuttosto eccentrico, provocatorio, a tratti cinico e uno studente, chiamato a fargli da segretario, giovane eticamente attento, socialmente impegnato, come molti suoi coetanei e come loro povero di sostanze. Tra i due si sviluppa un confronto, a cui assisteremo a tratti, con salti temporali, nel corso di un anno accademico, senza però mai arrivare a conoscere troppo né dell’uno né dell’altro, ma abbastanza da intuire che in quel meccanismo, tra professore e studente/segretario, c’è qualcosa che non torna e forse un qualche interesse particolare di mezzo. Ecco appunto sarà proprio questo possibile “interesse” a sorprendere e a mettere in discussione i ruoli, chiamando lo spettatore stesso a interrogarsi sui limiti dell’etica personale e proprio allo spettatore resterà l’ultima parola, immedesimandosi nella situazione proposta. Certo questa presentazione può risultare vagamente enigmatica, ma del resto è sempre così quando si è di fronte a un giallo, sospesi nel dilemma tra dover incuriosire e non poter dire … Accanto a Marco Predieri, sulla scena, il giovane talento in ascesa di Giorgio Andolfatto.
Giovedì 13 Febbraio ore 20.45
Scuola di fallimento
“imparare dai propri errori“
con
ANDREA MUZZI e FRANCESCA CORRADO
Seconda Lezione
Scuola di Fallimento è un mix perfetto tra «formazione» ed intrattenimento. La scena riprodurrà una singolare aula scolastica dove si alterneranno due «docenti»; Francesca Corrado, presidente della Scuola di Fallimento, da anni fa consulenza e formazione in ambito scolastico e aziendale. Il suo studio sul fallimento ha un approccio psicologico, scientifico ed economico. Andrea Muzzi, autore, attore e regista, da 15 stagioni porta in scena All’Alba perderò, uno spettacolo divenuto poi un film. Andrea Muzzi narra le gesta dei fuoriclasse della sconfitta, uomini che hanno perso ma lo hanno fatto in un modo unico. Ad esempio, Taki Inoue, l‘unico pilota di Formula 1 ad aver tamponato la safety car durante un gran premio. Ogni replica dello spettacolo vedrà la presenza anche di «un supplente», un campione dello sport, un personaggio dello spettacolo, che condividerà con il pubblico i propri fallimenti che si sono rivelati necessari per raggiungere il successo. Lo spettacolo avrà il ritmo di una lezione scolastica, con tanto di ricreazione. Agli spettatori verrà distribuita una «merendina» nata proprio da un errore culinario. Al termine della lezione, ogni allievo spettatore , potrà persino ritirare il diploma che attesta l’idoneità a valorizzare gli errori. Non dimentichiamo mai che dietro ogni evoluzione, c’è sempre un fallimento.
Sabato 15 Febbraio ore 20.45
Domenica 16 Febbraio ore 16.45
SRL
presenta
Come ammazzare la moglie o il marito senza tanti perché.
di
ANTONIO AMURRI
con
MARCO CAVALLARO – MADDALENA EMANUELA RIZZI
BRUNO GOVERNALE – ALESSANDRA CAVALLARI
musiche Francesco Fiumara
scene Tiziano Fario
regia FILIPPO D’ALESSIO
La comicità di Amurri, stringata ed elegante, prorompe, in maniera emblematica, con una vena ironica dissacrante negli assurdi e divertenti “consigli di reciproca e rapida eliminazione”. Traspaiono in una spietata lente di ingrandimento, vizi e difetti, incomprensioni ed egoismi, nevrosi e comportamenti maniacali di una lunga serie di mogli e di mariti ingombranti, di fronte ai quali non vede altra possibilità che una pronta e spietata eliminazione. Una commediadall’ umorismo elegante che punta il dito sulla vita di coppia, ne presenta in modo esilarante le dinamiche che caratterizzano a volte inconsapevolmente il vivere quotidiano. Il tutto giocato in uno specchio che riflette in una giovane coppia pronta a sposarsi, umori e pensieri e considerazioni sul tema del matrimonio. Un telefono e un giovane esperto pronti a consolare il turbinio di dissapori tra le tante coppie, finche non capita la sua fidanzata e promessa sposa… Una comicità e tante storie che hanno trovato nella televisione in bianco e nero del carosello il primo “palcoscenico” per tanti spettatori.Lo spettacolo ne ripropone ambienti e stile, muovendo gli attori in un set televisivo degli anni sessanta in un ping pong dinamico ed effervescente con il Telefono Amico.
Domenica 16 Febbraio ore 10.30
ODEIA TEATRO e TEATRO di CESTELLO CdG
presentano
La rondine
Nell’ambito delle iniziative per la commemorazione del Centenario della morte di Giacomo Puccini (2024) un ciclo di eventi distribuiti nell’arco dell’Anno Pucciniano (fine 2023 e tutto il 2024) riguardanti opere (teatrali, di narrativa e di poesia) che ispirarono il Maestro e i suoi librettisti per la composizione delle loro opere (musiche e libretti) e che saranno riproposte in forma di lettura scenica o drammatizzata a più voci
Giovedì 20 Febbraio ore 20.45
OSSI DI NUTRIA
presentano
Cestello slam
prima semifinale
Il torneo è valido per il campionato LIPS toscana.
Gli Ossi di Nutria sono lieti di presentarvi la prima semifinale del “Torneo di Poetry Slam”, in cui sei poeti si sfideranno declamando le loro poesie a gran voce (o sottovoce, dipende dai gusti) davanti al pubblico del Cestello. I primi tre passeranno alla finale, decretati da una giuria scelta a caso tra il pubblico.
MA CHE COS’È UN POETRY SLAM ?
È uno spettacolo in forma di gara dove sei poeti si affrontano con i loro versi. A decidere chi vincerà, sarà il pubblico!
REGOLE
-Tre minuti di tempo
-Niente costumi e oggetti di scena, solo corpo e voce
-I testi devono essere scritti di proprio pugno
-Cinque giurati scelti a caso tra il pubblico decideranno le sorti della gara!
Le luci si spengono, in sala cala il buio e comincia la poesia. Scena nuda, tre minuti a testa e il silenzio della sala tenuta all’oscuro.
Gli Ossi Di Nutria sono lieti di presentarvi un nuovo torneo di Poetry Slam, CESTELLO SLAM e siccome ne sono così entusiasti hanno deciso di prendere in ostaggio l’intero Teatro Di Cestello, per portare la poesia performativa e i suoi entusiasti esponenti a calcare il palco di un teatro fondamentale, nel cuore di Firenze.
Venerdì 21 Febbraio ore 20.45
CARPINETA FUTURO REMOTO
IN
Concerto a teatro
con
Aldo Viti: batteria, tamburello, percussioni
Alessandro Giosa: basso e voce
Eugenio Leonetti: chitarra elettrica e acustica, mandolino
Maria Troiani: voce, cori e voce narrante
Massimo Tilli: chitarra elettrica, chitarra battente
Roberto Leonetti: tastiere
Sara Leonetti: tamburello, organetto, pianoforte, danza
Susanna Crociani: sax, clarinetto, zampogna
Il gruppo Carpineta si forma nel 1978 a Firenze e prende nome dal colle che fronteggia Mormanno, paese situato nel Parco del Pollino e di provenienza di alcuni componenti. Il gruppo incide un LP 33 giri con l’omonimo nome.
« Un unico rarissimo album per questo gruppo… L’album unisce atmosfere della musica popolare, testi che parlano di emigrazione e lavoro, sonorità moderne che mostrano influenze jazz-rock, con un risultato interessante che in alcuni momenti si avvicina agli ultimi lavori del Canzoniere del Lazio »Augusto Croce (Italian Prog, 2021)
Durante la pandemia nasce l’idea di riarrangiare i brani dell’album Carpineta con un nuovo gruppo “Carpineta futuro remoto” e nel 2023 vengono presentati i brani in alcuni concerti a Firenze. Il concerto oltre a ripresentare i brani dell’album Carpineta riarrangiati, prevede l’esecuzione di nuovi brani inediti con i testi di Francesco Tarantino e arrangiamento del gruppo attuale
Sabato 22 Febbraio ore 20.45
Domenica 23 Febbraio ore 16.45
ON ART
presenta
Variazioni enigmatiche
di
ÉRIC-EMMANUEL SCHMITT
con
FAUSTINO STIGLIANI – ENNIO CANTONI
MARTINA FORIOSO danza
regia FABIO SANTANDREA
Un testo mai prevedibile, che alterna sentimenti con drammatici colpi di scena, in cui l’ironia più tagliente si trasforma in commozione, la tenerezza in folle crudeltà.
È la storia del confronto disperato fra due uomini, Abel Znorko – misantropo, Nobel per la letteratura ritiratosi a vivere da eremita in un’isola sperduta del mare della Norvegia, vicino al Polo Nord – e Erik Larsen, sconosciuto giornalista cui lo scrittore concede un’intervista.
L’incontro, tra ferocia e compassione, apre una partita a scacchi, dando vita ad un thriller psicologico tra i due uomini, legati dalla figura di una donna misteriosa.
Helene è interpretata da Martina Forioso (Danzatrice di Ater Balletto dal 2011), che ha curato una coreografia capace di incorniciare davvero le più intime emozioni dei personaggi.
Dalla penna di Éric-Emmanuel Schmitt. una messa in scena ‘asciutta’, che sin dalla scenografia evidenzia quanto la vita dei personaggi sia un cantiere aperto da tempo, con lavori sospesi che reclamano una finitura.
Giovedì 27 Febbraio ore 20.45
Venerdì 28 Febbraio ore 20.45
LABORATORIO ARCA
presenta
Storiacce
di
SAMUEL OSMAN
con la collaborazione di Raffaele Totaro
regia SAMUEL OSMAN
Un mosaico contemporaneo tragicamente realistico, storie bizzarre, racconti ironici ma dal retrogusto amaro, episodi (veri) di vita quotidiana, ma che lasciano poco spazio alla fantasia, anzi, è la realtà che supera ampiamente la fantasia. Un tragicomico scenario dove si pone
l’accento sui personaggi, sulla violenza e sulla brutalità ferina, talvolta nascosta e repressa ma pronta ad esplodere, in una società basata sulla sopraffazione e sulla disparità economica.
Poveri diavoli alla ricerca di un senso, piccoli uomini vessati e stanchi, anime ferite e bestie assetate di sangue in una giungla sempre più caotica, angosciante e ingiusta.
Sabato 1 Marzo ore 20.45
Domenica 2 Marzo ore 16.45
ALT ACADEMY
presenta
Che disastro di famiglia
“La regola del topo“
di
N.L.WHITE
con
PAOLO ROCA REY – ALESSANDRA MORTELLITI
LUCA FERRINI – GUGLIELMO LELLO
DENIS PERSICHINI – ANTONIA DI FRANCESCO
DAVIDE SAPIENZA
aiuto regia ANDREA VERTICCHIO
regia LUCA FERRINI
“Il topo deve rosicchiare: se non trova formaggio rosicchia il legno, se non trova il legno rosicchia la carta, se non trova la carta cercherà altro, ma rosicchierà comunque.”
Questa è una vera e propria farsa comicissima, una “commedia delle porte” travolgente e dal ritmo forsennato. Marito e moglie aspettano l’arrivo del capo dell’ufficio adozioni per ottenere l’idoneità a diventare, finalmente, genitori. Peccato che il giorno scelto per questa delicata operazione non sia dei migliori! Lo zio ed il cugino di lui hanno, infatti, in serbo sorprese a non finire al limite della legalità che metteranno a serio rischio, non solo l’adozione, ma il sistema nervoso stesso della coppia di coniugi. Tra gag esilaranti, immigrati clandestini, situazioni caotiche, bugie, pistole fumanti e contrabbando aggravato, i protagonisti si troveranno a fronteggiare situazioni tanto complicate quanto esilaranti dando vita a un’inarrestabile ed esplosiva catena di spassosissimi colpi di scena. Dopo il grande successo de “Il Teorema della Rana”, N. L. White torna a teatro più determinato che mai nel voler regalare al pubblico una valanga di risate scatenate e frenetica comicità.
Giovedì 6 Marzo ore 20.45
OSSI DI NUTRIA
presentano
Cestello slam
seconda semifinale
Il torneo è valido per il campionato LIPS toscana.
Gli Ossi di Nutria sono lieti di presentarvi la seconda semifinale del “Torneo di Poetry Slam”, in cui sei poeti si sfideranno declamando le loro poesie a gran voce (o sottovoce, dipende dai gusti) davanti al pubblico del Cestello. I primi tre passeranno alla finale, decretati da una giuria scelta a caso tra il pubblico.
MA CHE COS’È UN POETRY SLAM ?
È uno spettacolo in forma di gara dove sei poeti si affrontano con i loro versi. A decidere chi vincerà, sarà il pubblico!
REGOLE
-Tre minuti di tempo
-Niente costumi e oggetti di scena, solo corpo e voce
-I testi devono essere scritti di proprio pugno
-Cinque giurati scelti a caso tra il pubblico decideranno le sorti della gara!
Le luci si spengono, in sala cala il buio e comincia la poesia. Scena nuda, tre minuti a testa e il silenzio della sala tenuta all’oscuro.
Gli Ossi Di Nutria sono lieti di presentarvi un nuovo torneo di Poetry Slam, CESTELLO SLAM e siccome ne sono così entusiasti hanno deciso di prendere in ostaggio l’intero Teatro Di Cestello, per portare la poesia performativa e i suoi entusiasti esponenti a calcare il palco di un teatro fondamentale, nel cuore di Firenze.
Sabato 8 Marzo ore 20.45
Domenica 9 Marzo ore 16.45
TEATRO DI CESTELLO – CDG
presenta
Mille e una porta
scritto e diretto da
ELENA BAISTROCCHI
Vi sono Donne che aprono porte, altre che le chiudono, altre ancora, nell’incertezza, le socchiudono. A volte origliano, a volte spiano dal buco della serratura, alcune infilano il piede per non farle chiudere. Quando è necessario le sbattono, altre volte le spalancano, si mettono sulla soglia o corrono via. Quante sono le porte che disegnano la nostra vita? Almeno mille, una per ogni scelta. E dopo la millesima ne compare un’altra, poi un’altra, poi un’altra …, un dedalo di esperienze vissute e occasioni future. Attraverso un racconto ironico e profondo, riflessivo e leggero, sicuramente movimentato, le Donne del Teatro di Cestello vi invitano nella loro casa per ascoltare di porte aperte e chiuse, percorsi accidentati, vite più o meno facili, storie di donne. Dress code: che vi faccia stare bene. Occhi, orecchie, cuore: ben aperti. Vi attendiamo con gioia, si prega di bussare prima di entrare
Domenica 9 Marzo ore 10.30
ODEIA TEATRO e TEATRO di CESTELLO CdG
presentano
Suor Angelica
Nell’ambito delle iniziative per la commemorazione del Centenario della morte di Giacomo Puccini (2024) un ciclo di eventi distribuiti nell’arco dell’Anno Pucciniano (fine 2023 e tutto il 2024) riguardanti opere (teatrali, di narrativa e di poesia) che ispirarono il Maestro e i suoi librettisti per la composizione delle loro opere (musiche e libretti) e che saranno riproposte in forma di lettura scenica o drammatizzata a più voci
Venerdì 14 Marzo ore 20.45
Sabato 15 Marzo ore 20.45
Domenica 16 Marzo ore 16.45
Venerdì 21 Marzo ore 20.45
Sabato 22 Marzo ore 20.45
Domenica 23 Marzo ore 16.45
TEATRO DI CESTELLO – CDG
presenta
Miseria e nobiltà
di
EDUARDO SCARPETTA
regia BRUNO MARESCA
Il marchesino Eugenio, deciso a sposare Gemma, bellissima ballerina figlia di un ricco cuoco, temendo il rifiuto del padre di imparentarsi con la plebe, quantunque danarosa, ingaggia due famiglie di disperati disposti, pur di sfamarsi, a presentarsi al futuro suocero vestendo i panni, anche materialmente, dei suoi nobili familiari. L’inganno, però, verrà subito scoperto perché in realtà anche il marchese si è invaghito di Gemma che corteggia con costosi omaggi in teatro e persino a casa pur di averla sua amante. Ma l’amore, alla fine, come in ogni favola che si rispetti, trionferà e il marchese dovrà fare buon viso a cattivo gioco.
Come per Filumena Marturano ho proceduto a una sia pure moderata pulizia del testo al fine di renderlo facilmente comprensibile e godibile. Bruno Maresca
Giovedì 20 Marzo ore 20.45
Scuola di fallimento
“imparare dai propri errori“
con
ANDREA MUZZI e FRANCESCA CORRADO
Terza Lezione
Scuola di Fallimento è un mix perfetto tra «formazione» ed intrattenimento. La scena riprodurrà una singolare aula scolastica dove si alterneranno due «docenti»; Francesca Corrado, presidente della Scuola di Fallimento, da anni fa consulenza e formazione in ambito scolastico e aziendale. Il suo studio sul fallimento ha un approccio psicologico, scientifico ed economico. Andrea Muzzi, autore, attore e regista, da 15 stagioni porta in scena All’Alba perderò, uno spettacolo divenuto poi un film. Andrea Muzzi narra le gesta dei fuoriclasse della sconfitta, uomini che hanno perso ma lo hanno fatto in un modo unico. Ad esempio, Taki Inoue, l‘unico pilota di Formula 1 ad aver tamponato la safety car durante un gran premio. Ogni replica dello spettacolo vedrà la presenza anche di «un supplente», un campione dello sport, un personaggio dello spettacolo, che condividerà con il pubblico i propri fallimenti che si sono rivelati necessari per raggiungere il successo. Lo spettacolo avrà il ritmo di una lezione scolastica, con tanto di ricreazione. Agli spettatori verrà distribuita una «merendina» nata proprio da un errore culinario. Al termine della lezione, ogni allievo spettatore , potrà persino ritirare il diploma che attesta l’idoneità a valorizzare gli errori. Non dimentichiamo mai che dietro ogni evoluzione, c’è sempre un fallimento.
Giovedì 27 Marzo ore 20.45
CAMERINO VOLANTE
presenta
Quando la pera è matura
di
AUGUSTO NOVELLI
scene Enrico Guerrini
costumi Cristian Garbo
adattamento e regia ROBERTO VERGELLI
Le pretese di Oreste, un maturo e benestante vinaio, vedovo da vent’anni, verso una effervescente ospite parigina, infrangono le speranze di matrimonio della fedele governante Luigia, detta Gigia.
Ma Oreste ha fatto i conti senza l’oste e quella che doveva essere una conquista si rivela fonte di patimenti e delusioni.
L’anno successivo al debutto di Gallina Vecchia, Novelli scrisse una “Gallina Vecchia” al maschile. L’enorme successo del suo fortunato antecedente e la rappresentazione in chiave negativa di una certa mentalità virile, troppo moderna per l’epoca, non giovarono a questa preziosa e non meno sapiente commedia.
La nostra compagnia ha inteso riproporla proprio per sottolineare, a oltre un secolo dal debutto, il carattere di sottile polemica contro gli stereotipi di genere che la caratterizza: assistere alla crisi di un patriarca despota che si illude di potersi ancora comportare da giovanotto in dispregio di colei che aveva coltivato legittime aspettative richiama un modello di mascolinità tossica che, come per il nostro Oreste, finisce per ritorcersi contro gli stessi
che lo adottano.
Nella cornice di una scena che vuole essere un richiamo alla pittura europea del periodo si svilupperanno i tre atti della commedia, adattati e resi più snelli ma con l’introduzione di un personaggio non presente nell’originale.
Venerdì 28 Marzo ore 20.45
Sabato 29 Marzo ore 20.45
Domenica 30 Marzo ore 16.45
MICHIKUSA
presenta
Una specie di Alaska
di
HAROLD PINTER
con
EDOARDO CHIAPPINO – MARIA LOTTI
DANIELA PAOLA ROSSI
gong master CHIARA LEONE ed ENZO MILONE
coreografie CRISTIANO FABBRI
musiche originali TINA OMERZO
scene e costumi ISABELLA RAMONDINI
assistente regia PAOLA SCHIAFFINO
regia DANIELA PAOLA ROSSI
L’inizio della messinscena descrive con partiture fisiche di teatro danza il viaggio compiuto da Deborah nei 29 anni di apparente sonno, il suo avventurarsi in territori “remoti”, fino al risveglio scandito dalla prima battuta del testo. In quel tempo sospeso i 3 personaggi gravitano come pianeti, con la propria vibrazione, espressione dell’essenza sommersa dell’uomo.
I Gong con il loro “canto” evocativo del suono primordiale della Creazione, trasportano in una dimensione trascendentale, distante dal mondo materiale: una specie di Alaska, appunto.
Il sonno di Deborah assume un significato esoterico essendo l’unico momento in cui l’uomo riuscirebbe ad attingere dal mondo astrale e spirituale quell’armonia che gli consente di fornire un sostegno alla sua anima razionale e ricomporne gli aspetti dissonanti.
L’iniezione “amabile” compiuta dal dottor Hornby, che come un principe risveglia la ragazza che aveva posato sedicenne su un talamo ospedaliero, proietta forzatamente la ormai non più giovane donna in una tormentosa situazione di anacronismo, strappandola a quello stato misterioso sulla soglia della morte fisica e precipitandone il corpo astrale in quello fisico rappresentato anche dalla figura della sorella minore Pauline che Deborah non riconoscera più.
Il finale evoca il noto mito della caverna di Platone: la sofferenza derivante dalla conoscenza della Verità e come solo la cruda accettazione della realtà del “non essere” può portare a una sorta di liberazione.
“Essere o non essere? Cosa è reale e cosa irreale? Cosa è vero e cosa è falso?
Come scrisse Harold Pinter nel 1958: “A volte si sente di avere tra le mani la verità del momento, poi essa scivola dalle dita ed è perduta”. Questa è la sensazione che ci coglie di fronte al testo “A kind of Alaska”, caso unico nella teatrografia di Pinter in cui l’autore per la prima e unica volta nella sua carriera dichiara la fonte esterna da cui ha tratto ispirazione per la scrittura dell’opera, che tuttavia si rileva una delle più arcane e simboliche. Ispiratosi al caso di una delle pazienti del neurologo Oliver Sacks affetta da una rara forma di encefalite letargica, la descrizione di Pinter del risveglio di questa moderna Bella Addormentata appare assimilabile alla creazione o risalita della Coscienza al Sé.
In tutta l’opera, sottesa da una evidente e forte pulsione sessuale, di quell’Eros che Platone definiva come “ricerca del Sapere”, la malattia trascende il suo significato convenzionale per erigersi a metafora del mistero della Conoscenza.”
Giovedì 3 Aprile ore 20.45
Venerdì 4 Aprile ore 20.45
ARABESK
presenta
Le sedie
di
EUGÈNE IONESCO
regia LORENZO DE ANGELIS
Due personaggi, conosciuti come Il vecchio e La vecchia, preparano freneticamente le sedie per una serie di ospiti invisibili che, più tardi, ascolteranno un oratore rivelare le scoperte del vecchio, probabilmente sul senso della vita. Gli ospiti invitati sono tutti, ovvero tutte le persone del mondo: la loro invisibilità, assieme ad altri elementi, fa presupporre che si tratti di un mondo post-apocalittico – il vecchio, ad esempio, parla della distruzione di Parigi.
Gli ospiti arrivati intrattengono dialoghi e ricordano cripticamente delle loro vite. Infine, l’oratore arriva ad offrire il suo discorso alla folla riunita. Interpretato da un attore reale, la presenza fisica dell’oratore contraddice le aspettative del pubblico istituitesi nelle fasi precedenti della farsa. La coppia di vecchi si getta poi da una finestra sull’oceano, sostenendo che giunti a questo punto, quando il mondo intero sta per ascoltare le rivelazioni dell’oratore, la loro vita non potrebbe andare meglio. Mentre l’oratore inizia a parlare, la folla invisibile ed il pubblico reale si accorgono che è sordomuto. La scena rimane dunque deserta, si odono per la prima volta i rumori della folla invisibile, in crescendo e poi progressivamente decrescendo. Il sipario si chiude lentissimamente.
Sabato 5 Aprile ore 20.45
Domenica 6 Aprile ore 16.45
DONATELLA ALAMPRESE ENSEMBLE
presenta
A sud del cuore:
canciones y tangos
tra sud Italia e sud America
con
DONATELLA ALAMPRESE – testi e voce
MARCO GIACOMINI – chitarra
ANDREA FAROLFI – violino
AMEDEO RONGA – mandoloncello e contrabbasso
scene Cecilia Micolano
regia Marcello Ancillotti
Benvenuti ad una serata indimenticabile, dove le melodie appassionate del Sud Italia si fondono con i ritmi sensuali del Sud America. “A Sud del Cuore” vi condurrà in una dimensione musicale e umana che attraversa oceani e culture, unendo due mondi attraverso l’arte e la potenza della musica.
Le melodie appassionate del Sud Italia con i ritmi sensuali del Sud America. Musica e natura umana attraversano oceani e culture, unendo due mondi attraverso l’arte e la potenza della musica.
Questo spettacolo celebra la ricca storia dell’emigrazione, attraverso affreschi di vita di coloro che hanno lasciato la loro terra natale in cerca di nuove opportunità. Canciones italiane , tango argentino e folklore latinoamericano in una fusione unica di tradizioni e sonorità. Le melodie vivaci e i ritmi coinvolgenti del Sudamerica, si intrecciano con la profondità emotiva e le storie di vita quotidiana delle canzoni napoletane e del sud Italia, con la magia di una eco che crea un dialogo senza confini.
Lasciatevi trasportare dalle note struggenti e dalla voce potente ed eclettica di Donatella che, insieme ai talentuosi musicisti in scena, vi guiderà in un’esperienza emozionante, ricca di storie d’amore, di passione e di nostalgia. Ogni canzone e ogni storia è un omaggio alla resilienza e alla creatività di chi ha saputo trasformare la propria identità culturale in una nuova forma d’arte.
Preparatevi, dunque, a essere incantati da una serata che celebra l’anima e il cuore del Sud, dove ogni nota racconta una storia di viaggio, di speranza e di integrazione…perchè…SOMOS MEZCLA!
Giovedì 10 Aprile ore 20.45
OSSI DI NUTRIA
presentano
Cestello slam
finalissima
Il torneo è valido per il campionato LIPS toscana.
Gli Ossi di Nutria sono lieti di presentarvi la finalissima del “Torneo di Poetry Slam”, in cui sei poeti per ciascuna semifinale si sono sfidati declamando le loro poesie a gran voce (o sottovoce, dipende dai gusti), davanti al pubblico del Cestello. Chi vincerà stavolta, guadagnandosi il favore del pubblico, si aggiudicherà un posto alle finali regionali toscane del campionato 2025
MA CHE COS’È UN POETRY SLAM ?
È uno spettacolo in forma di gara dove sei poeti si affrontano con i loro versi. A decidere chi vincerà, sarà il pubblico!
REGOLE
-Tre minuti di tempo
-Niente costumi e oggetti di scena, solo corpo e voce
-I testi devono essere scritti di proprio pugno
-Cinque giurati scelti a caso tra il pubblico decideranno le sorti della gara!
Le luci si spengono, in sala cala il buio e comincia la poesia. Scena nuda, tre minuti a testa e il silenzio della sala tenuta all’oscuro.
Gli Ossi Di Nutria sono lieti di presentarvi un nuovo torneo di Poetry Slam, CESTELLO SLAM e siccome ne sono così entusiasti hanno deciso di prendere in ostaggio l’intero Teatro Di Cestello, per portare la poesia performativa e i suoi entusiasti esponenti a calcare il palco di un teatro fondamentale, nel cuore di Firenze.
Venerdì 11 Aprile ore 20.45
Sabato 12 Aprile ore 20.45
Domenica 13 Aprile ore 16.45
La frontiera
di
LEONARDO VENTURI
audio STEFANO PATRIZIO
scene FRANCESCA LEONI
aiuto regia CHIARA COLLACCHIONI
regia LEONARDO VENTURI
Era una normale serata al Bar La Frontiera, fino all’esplosione.
Al di fuori del bar si sente la deflagrazione di un ordigno. E poi polizia, vigili del fuoco, l’invito a barricarsi nei locali a non uscire per nessun motivo.
Così i due baristi (fratello e sorella) e i tre avventori che erano nel bar si trovano bloccati per tutta la notte a fare i conti con due emergenze: quella esterna, misteriosa e spaventosa e quella interiore, volta a ritrovare un senso di umanità e solidarietà nell’altro, nello sconosciuto.
Alla caduta delle convenienze sociali ci si accorgerà forse che la fine del mondo non è un evento collettivo, ma una sensazione che ognuno porta dentro di sé e afferirà più al proprio bagaglio che alle distrazioni esterne.
Giovedì 17 aprile ore 20.45
TRACCE – Storie di popoli e persone
Dalla collaborazione tra Amnesty International, Associazione Progetto Arcobaleno, Cantiere Obraz nasce una proposta teatrale strettamente legata a temi sociali e storici che stimolino un percorso di riflessione.
I temi trattati e le modalità di rappresentazione sono strettamente legati alla missione delle Associazioni: la difesa dei diritti umani, la valorizzazione della persona e della dignità umana, l’attenzione ai più fragili; il linguaggio narrativo vuole essere quello più diretto ed immediato del monologo attraverso il quale gli attori accompagneranno gli spettatori nella conoscenza più cruda e immediata delle vicende umane e storiche trattate.
Si parlerà di temi di portata più generale (quale ad esempio il fenomeno delle migrazioni cui sarà dedicato lo spettacolo di Daniela Morozzi e Tomaso Montanari) o legati e fenomeni storici che ci aprono a temi generali (quali ad esempio la lotta alle mafie attraverso la storia di padre Pino Puglisi raccontata da Christian Di Domenico e le brutalità della guerra attraverso la narrazione del genocidio di Srebrenica portata da Roberta Biagiarelli).
In questo modo il teatro si rende strumento per avvicinare e sensibilizzare le persone non solo a temi centrali della nostra storia e della nostra società, ma anche alle realtà associative che vi operano, stimolando la riflessione e la partecipazione del pubblico.
Giovedì 24 aprile ore 20.45
La sorella di Gregor Samsa
di
ROBERTO RIVIELLO
con
ROMINA BONCIANI
KLAUDIA GUAZZAROTTI – violino
regia ROBERTO RIVIELLO
Una violinista esegue le sonate per violino solo di Bach, mentre Grete, vestita sobriamente, con i capelli ormai grigi, sta leggendo un libro (La Metamorfosi di Franz Kafka).
Siamo verso la fine degli anni ’30, in un luogo non identificato dell’Austria o della Germania.
Grete ricorda il tempo felice, quando anche lei suonava il violino e nella sua famiglia si conduceva una vita agiata, fino al disastro: la sconfitta della Germania al termine della Prima guerra mondiale, la crisi economica, il padre che perde il lavoro, e poi la malattia mentale di Gregor. Se la prende con quello “scrittore ebreo” che ha raccontato la storia di Gregor, inventandosi la vicenda della “Metamorfosi” e incolpando i genitori e lei stessa della sua morte. Ma la verità – così dice – è che suo fratello era un inetto, inadatto al lavoro e asociale per natura, soffriva di una grave forma di depressione che gli causava allucinazioni (come quella di vedersi trasformato in un orribile insetto); e per questo si chiuse nella sua camera e rifiutò il cibo, fino a morire di stenti. Per le malattie mentali non c’erano cure ai suoi tempi. Oggi invece – dice Grete – si prevengono, grazie alla politica di eugenetica del Terzo Reich: “Mio fratello, lo ripeto ancora una volta e scusatemi se insisto sull’argomento, era un debole e un incapace, e un asociale. Mio fratello, probabilmente, bisognava curarlo quando era ancora un bambino, come si fa oggi: ci sono delle cliniche apposta per i bambini problematici, handicappati, ritardati… Io non so dirvi esattamente che terapia gli facciano in quelle cliniche ma una cosa la so per certo: se andate per strada non incontrate più malati di mente o alcolizzati o ritardati. E non ci sono più neppure gli zingari che una volta se ne andavano in giro sporchi e pieni di pulci, con quei bambini che sembravano scimmiette e che danzavano al ritmo dei tamburelli.” Se la Germania non avesse perso la guerra, se suo padre non avesse perso il lavoro e se Gregor avesse lavorato come fanno tutte le persone normali, lei avrebbe potuto continuare a studiare il violino e forse sarebbe diventata una grande violinista. Ma ora, nella nuova Germania, le cose sono cambiate… e lei pensa di riprendere a suonare il violino. La violinista ritorna sulla scena ed esegue un’altra sonata di Bach.
Venerdì 2 Maggio ore 20.45
Sabato 3 Maggio ore 20.45
Domenica 4 Maggio ore 16.45
CANTIERE OBRAZ
presenta
Delitti esemplari
di
MAX AUB
con
EMMA BANI – MICHELA CIONI – PAOLO CIOTTI
ALESSANDRA COMANDUCCI – THOMAS HARRIS
scene e costumi Thomas Harris
organizzazione Michela Cioni
ideazione
PAOLO CIOTTI – ALESSANDRA COMANDUCCI
Un surreale e caleidoscopico carosello di confessioni che abbracciano varie umanità. Uno spettacolo in cui specchiarsi e riconoscersi attraverso un riso amaro e liberatorio. Cinque attori, trenta personaggi fra follia e quotidianità.
Venerdì 9 Maggio ore 20.45
Sabato 10 Maggio ore 20.45
Domenica 11 Maggio ore 16.45
Venerdì 16 Maggio ore 20.45
Sabato 17 Maggio ore 20.45
Domenica 18 Maggio ore 16.45
TEATRO DI CESTELLO – CDG
presenta
Stenterello e il Granduca
di
FERDINANDO PAOLIERI e LUIGI BONELLI
regia MARCELLO ANCILLOTTI
Stenterello nasce per la penna di Luigi Del Buono sul finire del XVIII° secolo, e qua, per mano di Ferdinando Paolieri, noto scrittore e giornalista dei primi del ‘900, si trova catapultato un centinaio di anni prima alla corte del Granduca di Toscana. Chiaccherone, impulsivo, generoso e a volte saggio, per vendicarsi di una vecchia zia trappolona e per una beffa e ripicca verso il Granduca, per una notte si sostituirà a lui al Governo del Granducato ed anche sotto le coperte della francese Granduchessa. Ma tutto non va come deve andare e Stenterello, che lotta sempre con la sfortuna, dovrà affrontare le inevitabili conseguenze, uscendone però a testa alta nonostante le riforme che sono state fissate all’insaputa del Governante.
Giovedì 15 Maggio ore 20.45
HABANERA TEATRO
presenta
Le Cantore
in
Cantar sempre Cantando …e bene venga Maggio!
con
ANGELA BATONI – LISETTA LUCHINI – CHIARA RIONDINO
COLLABORAZIONI MUSICALI DI
MATTEO CERAMELLI – VALERIO PERLA
Tre voci di donna che attraverso il canto popolare e d’autore tramandano valori etici e sociali, promulgano la PACE e la giustizia, raccantano storie, testimoniano lotte e traguardi dei popoli e delle genti.
Ogni donna che canta nel mondo è un sentiero che conduce, che apre, che spiega, che ricorda e dichiara emozioni, con la sua rima antica o moderna, con gioia e coraggio.
LE CANTORE
sono un gruppo fiorentino vocale e strumentale composto da Angela Batoni, Lisetta Luchini e Chiara Riondino, tre cantanti fiorentine che hanno voluto incontrarsi e condividere la loro realtà di donne e di artiste in progetti comuni aperti sul mondo attuale. Le diverse formazioni ed esperienze artistiche ed umane rendono queasto gruppo “ricco” di messaggi, stili, repertori, idee, pensieri e sentimenti con un’attenzione particolare per i contenuti sociali ed etici. “Noi, nella convinzione che la memoria sia inestinguibile, siamo nel solco di coloro che tramandano e traducono, convinte che il canto popolare o d’autore possa ancora parlare a tutti per non perdere mai di vista la condivisione, la solidarietà, l’uguaglianza, la libertà e la costruzione di un futuro comune insieme.
ANGELA BATONI
ricercatrice, cantastorie e cantante impegnata dagli anni ‘90 in collaborazione coi musicisti Sabrina Barbucci e Matteo Ceramelli, nell’attività di ricerca e riproposta del canto tradizionale della propria Terra e di altre Culture con un ampio repertorio che spazia dai canti della tradizione toscana più antica a quelli della tradizione zingara Rom, ebraica, yiddish e sefardita.Ha composto numerose Cantate sulla Resistenza in Toscana e su eventi del nostro tempo, alcune delle quali sono state premiate al Concorso Nazionale dei Cantastorie “Giovanna Daffini”. Parallelamente all’attività concertistica in questi anni conduce anche la direzione di Cori.
LISETTA LUCHINI
cantante, cantastorie, attrice, ricercatrice e chitarrista fiorentina. Socia fondatrice del Centro Studi Tradizioni Popolari Toscane che stampa la rivista Toscanfolk. Iscritta all’AICA (Ass. Italiana, Cantastorie, Ambulanti) Voce di contralto, fine dicitrice. Interprete di tutto il repertorio popolare toscano, dal canto di tradizione orale, canzoni narrative, stornelli, serenate, canti sociali, alle canzoni d’autore dedicate alla Toscana continuando cosi la tradizione di Spadaro, Cesarini, Billi, etc… e degli interpreti che le hanno rese famose.
CHIARA RIONDINO
cantante, attrice, cantautrice. Voce potente e diretta. Come tutti quelli della sua generazione, è cresciuta alla scuola della canzone popolare e di impegno civile ed è una a cui è sempre piaciuto suonare dal vivo, faccia a faccia con la gente. Compone musiche e testi per spettacoli teatrali , “L’Armadio di Famiglia” di Nicola Zavagli, con Beatrice Visibelli e sempre con lei “Fino all’ultimo sguardo: ritratto messicano di Tina Modotti”. Ha inciso “La stessa rabbia la stessa primavera” con Francesca Breschi, Frank Cusumano e David Riondino. Recente il lavoro su Piero Ciampi e la sua poetica con il cd e spettacolo “Piero è passato di qui” attuato con la collega Alessia Arena. Attualmente lavora con le attrici Anna Meacci e Daniela Morozzi con le quali ha scritto, prodotto e messo in scena tre spettacoli: “Le Ragazze di San Frediano”, “Piccole donne crescono?” e “Il Corpo, voci di donne nel delitto Matteotti”.
MATTEO CERAMELLI
violinista, chitarrista e compositore. Da anni suona e collabora con diverse formazioni musicali e compagnie teatrali sia il violino che la chitarra, tenendo concerti e spettacoli in tutta Italia, fra questi : La “Rony Micro Band”, la compagnia Teatrale i “Favolanti” di Elisabetta Salvatori per la quale scrive ed esegue dal vivo tutte le musiche degli spettacoli messi in scena. Collabora da anni con Angela Batoni in “Angela Batoni Trio”. Insieme a lei pubblicato due CD: “La Cantata della Liberazione di Firenze” e “Canto alle Radici”. Sempre con Angela Batoni dirige i cori “Terra Canto Memoria” di San Niccolò e “Cantaliberi” di Fiesole, da anni lavora con il coro “Sulle Ali della Musica” per il comune di Santa Croce sull’Arno e collabora con la Compagnia Teatrale “Non solo Teatro” di Pinerolo diretta da Guido Castiglia.
VALERIO PERLA
Percussionista, conferenziere e scrittore. Dal 1984 frequentatore assiduo di ambiti musicali detti di “contaminazione” e profondo conoscitore del folclore afrocubano.Ha collaborato e collabora con: Nando Citarella & Tamburi del Vesuvio, Jovanotti, Mau Mau, Riccardo Tesi & Banditaliana, James Senese & Napoli Centrale, Mal Funk, Luca di Volo & T.E.S.T Orchestra, Giancarlo Schiaffini & Italian Instabile Orchestra, Franco Santarnecchi & Waves Orchestra. Richiesto in scena da numerose compagnie di danza e teatro sperimentale e moderno tra cui: MDA di Roma, Teatrocontinuo di Padova, Teatro O2 di Firenze, Controverso di Firenze, Centro d’Arte “La Pescaiola” di Pisa.
Sabato 24 Maggio ore 20.45
Domenica 25 Maggio ore 16.45
TEATRO DI CESTELLO – CDG
presenta
Sesso, bugie e pallottole
di
NICK MUZZLE
regia NICOLA MUSSO
Un giorno di festa per un anniversario di nozze tra parenti si complica irrimediabilmente quando a loro si aggiunge a sorpresa un’altra coppia di sconosciuti. Uno scherzo del destino…e quasi senza controllo si passerà da convenevoli e sorrisi ad un serrato confronto gli uni con gli altri in una girandola di equivoci che inevitabilmente svelerà i segreti di ognuno. Rabbie e tensioni porteranno alla luce meccanismi e convenzioni coniugali e familiari, con le loro impietose e sarcastiche verità, sino ad un improvviso colpo di scena e al sorprendente e surreale epilogo. Atto unico scoppiettante e spassoso, che si rifà alle screwball commedy degli anni 30, ma adattare ai giorni nostri.